Il Rilassamento è quello stato di benessere che coinvolge mente e corpo e che generalmente raggiungi coltivando il tuo hobby, coccolandoti con un bagno caldo o semplicemente sedendoti ad ammirare un paesaggio incantevole.

Lo stesso stato è raggiungibile attraverso particolari Tecniche di Rilassamento (come il Training Autogeno o il Rilassamento Muscolare Progressivo – ne hai mai sentito parlare?)

Apprendere tali tecniche vuol dire imparare a “fare silenzio”.
È un po’ come la notte rispetto al giorno: è il momento in cui si amplificano tutti i dolori di natura fisica e psicologica. Poi con l’alba e l’arrivo della luce le cose si vedono in modo diverso e la stimolazione è maggiore per cui possiamo tornare a distrarci, accantonando gli aspetti più spiacevoli sotto il fatidico tappeto.

Quando la stimolazione viene meno, i fantasmi escono dagli armadi.

“Il rilassamento è un setaccio a maglia fine”

…diceva sempre la mia docente del Master e credo che rendesse davvero vivida l’idea.
Nel momento in cui il rilassamento ci porta a fare silenzio, possono comparire resistenze o venire a galla vissuti che con il tempo si erano sedimentati a scopo difensivo.
Può arrivare così un desiderio o una necessità di intraprendere un lavoro psicologico più ampio (come una psicoterapia).
Per questo le Tecniche di Rilassamento possono apparire difficili da apprendere per alcuni e non sono indicate a chiunque in qualsiasi momento della vita (come spesso si suppone), ma restano un potente strumento per fronteggiare lo stress e allenare la consapevolezza di sé.

Ad esempio, è bene sapere che non possono essere apprese in un momento di stress acuto: è indicato apprenderle in un momento di relativa calma per poi poterle avere a disposizione per fronteggiare un momento di stress acuto.

Vengono impiegate poi in ogni situazione in cui serve abbassare la soglia di attivazione: che sia prima di un colloquio, di un esame, di una partita, di un discorso in pubblico… in ogni contesto in cui è generalmente richiesto un alto livello di concentrazione mentale o più generalmente che ci provoca ansia e preoccupazione elevati a tal punto da poter interferire con il risultato che si vuole ottenere. Una tale attivazione (spessa definita con la parola “ansia” – a mio parere inflazionata e generalizzante) provoca conseguenze nel corpo, come tensioni muscolari e l’alterazione di una serie di parametri fisiologici che con il passare del tempo possono portare ad altri disturbi.

Per approfondire il tema delle reazioni da stress ti consiglio di leggere il mio articolo “Perché alle zebre non viene l’ulcera? ” pubblicato sul sito dello Psicologo Dott. Aldo Terracciano

Lo trovi anche nella sezione “Rilassamento” del mio Blog

Nel rilassamento, come nella meditazione (mindfulness)

🔸 non c’è controllo dei fenomeni corporei, ma solo osservazione di essi (non si tenta di modificare o forzare il ritmo respiratorio, ad esempio)

🔸 c’è un’attenzione particolare al momento presente per cui si lascia andare il lavorio mentale che viaggia nel passato o nel futuro, per concentrarsi nel qui ed ora

🔸 è importante la sospensione del giudizio e della prestazione: non si tratta di una performance in cui serve a tutti i costi “riuscire a rilassarsi” (si rischia solo di innescare la “legge dello sforzo” così) ma di un momento da dedicare a se stessi per ascoltarsi, per (ri)centrarsi, per recuperare energie riducendo le tensioni corporee ed emotive, l’ansia e lo stress…

..per volersi bene 🧡