Lo studio sulla felicità

Se sei depresso, stai vivendo nel passato. Se sei ansioso, stai vivendo nel futuro. Se sei in pace, stai vivendo nel presente

Lao Tzu

La nostra mente è abituata a vagare nel passato o nel futuro.
💭 Chi propende per la prima opzione rischia di avvilirsi nel rimuginio di cose passate e che quindi né torneranno, né possono essere cambiate. 
💭 Chi invece ha la testa rivolta al futuro è vittima di ansia e preoccupazione per un avvenire di cui – si sa – non sia ha alcuna certezza (“pre-occuparsi”: occuparsi in anticipo/soffrire per qualcosa non è ancora successo e magari nemmeno avverrà).

Vorrei raccontarvi di un interessante studio condotto dall’Università di Harvard:
attraverso una particolare app per il cellulare, alcuni ricercatori hanno sondato le risposte di varie migliaia di persone a domande riguardanti
✔ la loro felicità (“ti senti felice in questo momento?”),
✔ la loro attività in quel determinato momento (“cosa stai facendo?”),
✔ il vagabondaggio della mente (“stai pensando a qualcos’altro rispetto a quello che stai facendo ora?”)

Praticamente, in vari momenti della giornata arrivavano le domande sul cellulare delle persone scelte per il campione della ricerca e queste davano la loro risposta. Molto semplice.

Bene, i risultati raccolti hanno dimostrato che la mente delle persone vaga durante circa la metà del tempo nell’arco della giornata e pare che il vagabondaggio della mente contribuisca all’infelicità (specialmente quando comporta pensieri spiacevoli o neutri).

La conclusione è che qualsiasi cosa le persone stiano facendo, sono molto meno felici quando la loro mente vaga rispetto a quando la loro mente è concentrata nel presente.

Questo non vuol dire che dobbiamo costringere la nostra mente a non vagare (finiremmo solo per aver un gran mal di testa!), ma piuttosto che è importante fare attenzione a dov’è, a dove va di volta in volta.
Si allontanerà tante volte, ed ogni volta la si riporterà dolcemente e pazientemente al momento presente.

Si tratta di allenare la consapevolezza e le pratiche Mindfulness possono essere la nostra palestra. 

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