Ri-connettersi con la Natura: una pausa dalla frenesia quotidiana

Quanto si corre tutti i giorni?  La sveglia al mattino, il traffico, il lavoro, pasti veloci, la spesa… Tutto fatto di fretta, perché il tempo non basta mai. Ma ci accorgiamo di cosa c’è intorno a noi? Quali persone? Cosa conosciamo? Dov’è poi che dobbiamo arrivare? Non abbiamo tempo per vedere, per sentire, per sapere, per assaggiare… Per non parlare del paesaggio, che è una totale approssimazione: la visione che ne abbiamo è sfocata e tutto ci sfugge. Il mondo moderno ha l’ossessione del raggiungimento della meta e del soddisfacimento ultimo. Corriamo, corriamo non solo con il nostro corpo ma anche – e forse soprattutto – con la nostra mente.  Questo è vivere?

Perché non rallentare o magari fermarsi?
Perché non procediamo tranquilli, per prenderci del tempo per vivere?
Cosa succede se ci prendiamo una pausa?

Ci accorgiamo di tutto quello che ci circonda, di tutto quello che la vita ci offre continuamente e silenziosamente, ecco cosa succede.

Tutto acquista un colore, una luce, un significato, un’emozione. La meta è il percorso stesso, di cui il traguardo finale è solo una tappa. Quando facciamo un trekking ad esempio, ci ricordiamo che il bello non è raggiungere a tutti i costi la meta, ma viverla come uno spazio-tempo plausibile. Quando siamo in montagna, in un bosco o semplicemente in un parcoa contatto con la natura, possiamo ascoltare semplicemente la voce del mondo esterno che si riflette sul nostro mondo interno: solo così avremo “orecchie” per ascoltare anche la nostra voce interiore e, se possiamo, anche quella del silenzio. Come potremmo farlo di corsa e nel caos della frenesia quotidiana?

Lo so, a volte il silenzio dei nostri pensieri fa un rumore assordante e risulta difficile prendersi una pausa, ma forse è il momento in cui è necessario farlo (sì, so anche che a parole è tutto più semplice).

Attraverso l’ascolto si ha la molteplicità della realtà.

L’ascolto è la prima forma di amore. Possiamo guardarci attorno, le piante, gli alberi, i fiori, il sottobosco, i piccoli animali.  Sentiamo gli odori.  Tocchiamo una roccia, abbracciamo un albero… Tutto ci arricchisce, ci dà emozioni e ci fa tornare alle nostre origini di figli di Madre Natura.

Purtroppo, l’allontanamento dell’uomo dalla natura ha avuto negli ultimi anni proporzioni incredibili: alcuni studi hanno stimato che le persone trascorrono circa il 25% di tempo in meno nella natura rispetto a 20 anni fa, preferendo Internet e mondi virtuali ai suoni, odori, colori ed altri elementi presenti in natura. Tantissimi studi effettuati mettono in rilievo gli svariati benefici che la natura dona stando in sua compagnia, in soggetti di ogni età e condizione psico-fisica e sociale. Ad esempio, è noto che aiuta a ristabilire l’equilibrio psico-fisico e nei bambini è stato dimostrato un aumento nell’interesse ai colori, alla simmetria, all’equilibrio nonché una maggiore curiosità ed immaginazione.

Diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che il CONTATTO CON LA NATURA riduce lo stressstimola la produzione di endorfine, responsabili della sensazione di benessere e ottimismo, e insomma, sì… rende felici.

Pare che passare del tempo ogni giorno a contatto la natura – in spazi “verdi” (dove ci sono piante, fiori, prati), ma anche “blu” (a contatto con corsi o specchi d’acqua) – sia il segreto per una vita più sana e longeva: stare in natura provoca immediatamente effetti benefici sul corpo e sulla mente, migliorando in tempi brevissimi le nostre condizioni generali di salute.

Alcuni benefici scientificamente provati del contatto con la Natura: 

1) RIDUCE GLI STATI D’ANSIA Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health chi vive a meno di 1 km da una vera area verde naturale con alberi, ha livelli di ansia e depressione più bassi di chi vive in città (Maas et al. 2006). Nel 2010 ricercatori giapponesi hanno scoperto che i vari elementi dell’ambiente boschivo, quali l’odore del legno, il suono prodotto dal flusso dell’acqua che scorre e, più in generale, il paesaggio, donano una sensazione di rilassamento e riducono i sintomi psicologici negativi tramite un’azione diretta sui sistemi nervoso centrale, nervoso autonomo ed endocrino (Bondi, 2017).

2) MIGLIORA LA QUALITÀ DEL SONNO Allontanarsi dalle luci artificiali delle città e stare per qualche giorno in un ambiente naturale regola le funzioni ormonali e l’orologio interiore che determina i ritmi di veglia e sonno

3) MIGLIORA LA CREATIVITÀ E L’UMORE Studi hanno dimostrato che passare del tempo immersi nella natura migliora la creatività del 50%: la spiegazione consisterebbe nel fatto che la modernità (smartphone, Tv, negozi, vetrine, ecc.) è una continua fonte di stimolazione e distrazione, che non permette di concentrarsi e trovare soluzioni creative. Lo stesso motivo per cui stare nella natura ci fa comprendere meglio le nostre emozioni.

4) MIGLIORA LA MEMORIA I dati di una ricerca condotta dall’Università del Michigan dimostrano come passare delle brevi vacanze (anche solo un fine settimana) a contatto con la natura migliora le funzioni cognitive, a cominciare dalla memoria e dall’attenzione.

5) FORTIFICA IL SISTEMA IMMUNITARIO E MIGLIORA L’ASSUNZIONE DI VITAMINA D Riduce le infiammazioni, migliora il sistema immunitario e molto altro ancora: i benefici della Vitamina D sono numerosi e stare all’aria aperta, alla luce naturale del sole, è il miglior modo per fare il pieno di vitamina D. Uno studio giapponese che ha preso in esame la pratica del “Shinrin-yoku” (termine coniato nel 1982 dal Ministero dell’agricoltura, delle foreste e della pesca giapponese traducibile in “bagno di foresta“), ha dimostrato che chi si dedicava a questa pratica, ovvero all’immersione nella natura, riportava livelli inferiori di cortisolo (l’ormone dello stress), rilassamento cardiovascolare e diminuzione della pressione sanguigna. Camminare nella natura favorisce una diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna già dopo 20 secondi di inalazione dei composti volatili rilasciati da alcune piante, ed un miglioramento degli stati ipertensivi e dei livelli di glucosio (zuccheri) nel sangue in soggetti diabetici non insulino-dipendenti (Ohtsuka et al., 1988). Il miglioramento della funzione immunitaria si ha anche grazie all’aumento dell’attività delle cellule Natural Killer (o NK, o Linfociti NK: sono cellule del sistema immunitario, particolarmente importanti nel riconoscimento e distruzione di cellule tumorali e infette da virus) e delle proteine antitumorali e ad una diminuzione delle concentrazioni di adrenalina e noradrenalina (ormone prodotto dallo stress).

Altre ricerche confermano che le emozioni piacevoli, quali lo stupore e la meraviglia che si provano davanti alla bellezza della natura, determinano una riduzione di citochine pro-infiammatorie spesso associate a cattive condizioni di salute e disturbi (come diabete, malattie cardiache, artrite, Alzheimer e depressione clinica): questo esercita un effetto diretto sulla salute e sulle aspettative di vita. Tali notevoli benefici suggeriscono quanto passeggiare all’aperto aumenti le sensazioni ed emozioni piacevoli, offrendo un valido approccio non farmacologico al miglioramento delle condizioni cliniche (Bondi, 2017).

Il chiaro rapporto tra natura e benessere può sembrare un’ovvietà… ma la pratica è spesso distante dalla teoria.

L’uomo è un microcosmo intimamente connesso con il macrocosmo della Natura e la società occidentale, così tecnologizzata e spesso sprezzante/non riconoscente verso Madre Natura, genera una grave perdita di questa connessione che poi si riflette su tutti noi come Deficit di Natura (Nature Deficit Disorder). Quando consideriamo il Nature Deficit Disorder ci riferiamo a condizioni di “sotto-salute”, indotte da un sedentarismo precoce, facilitato dalla scolarizzazione e da tempi liberi non sufficientemente trascorsi all’aperto (in natura), ma a casa o in ufficio, con la vita passata davanti allo schermo del PC, del cellulare, della televisione, dei videogiochi… Stare a casa, presi da occupazioni sedentarie, toglie tempo all’attività fisica, riduce il consumo energetico, porta a mangiare di più ed anche male.

Serve passare alla pratica… 

Come praticare il bagno nella foresta (Shinrin-Yoku o forest bathing)

È molto semplice. Il primo step per approcciarsi allo Shinrin-Yoku consiste nel ritagliarsi un tempo libero e dedicato. La frequenza non è fondamentale, si può fare una volta a settimana così come mensilmente, l’importante è che quando si decide si sia certi di disporre di almeno un po’ di tempo (un’ora o più) di assoluta tranquillità.

Non serve allontanarsi troppo da casa, basta camminare in un piccolo bosco collinare, percorrendone i sentieri ed entrando davvero in contatto con le tante forme di vita presenti, guardandole, annusandole, toccandole e respirando. Sfiorare una foglia o il tronco di un albero può essere un’esperienza unica e rigenerante, così come fermarsi sulle rive di un piccolo ruscello ad ascoltare il fruscio dell’acqua o immergersi in essa.

È importante compiere i movimenti il più consapevolmente e lentamente possibile, così che anche i ritmi mentali possano rallentare, lasciandosi guidare e accompagnare dall’aria fresca, dai profumi e dai suoni che si sprigionano tutt’intorno. Si tratta di un’esperienza immersiva multisensoriale di piena consapevolezza.

Per concludere

Passare del tempo in paesaggi naturali, lontani dalla quotidiana frenesia urbana, significa ri-connettersi con la Natura stessa osservandola con presenza e attenzione, anziché guardarla distrattamente. Camminare nel verde significa accorgersi dei propri passi e della propria percezione corporea: dove dobbiamo mettere il piede, quale sasso è meglio evitare e quale passaggio è opportuno intraprendere. In altri termini siamo “costretti” a porre un’attenzione continua a quello che stiamo facendo e ciò implica un abbassamento del livello di automatismo, che è diventato quasi implicito nella quotidianità.

È importante non farsi travolgere dagli impegni di ogni giorno. Non siamo macchine e ogni tanto è necessario rallentare prendendoci una pausa, occupandolo facendo qualcosa che ci fa stare bene, qualcosa che ci nutre, qualcosa che ci rende felici. Una passeggiata a contatto con la natura è un buon metodo per contrastare lo stress e acquisire maggiore capacità di ascolto del proprio corpo, dei propri pensieri, delle proprie emozioni e del mondo che ci circonda.

Ogni tanto è essenziale dimenticarsi dell’orologio e del mondo digitale per dedicare tempo e attenzione utili al corpo e alla mente per rigenerarsi in natura (lì dove abbiamo le nostre radici). Lo stesso tempo che si crede di non avere mai, ma che è fondamentale riservare a se stessi, in totale armonia con ciò che ci circonda 💚

Bibliografia

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